Di sicuro non ho mai pensato, nè voluto, che fosse una storia d'arme, per cui mi affretto a tranquillizzare eventuali amici e conoscenti che avessero trovato la traccia per giungere fin qui: non vi leggerete resoconti di battaglie, di tamburi rullanti e di cornamuse, di bandiere e di cavalli.
O per lo meno non vi leggerete solo questo. Non lasciatevi trarre in inganno dalla presenza di stemmi, scudi e motti in latino o in gaelico; senza farsene dominare in qualcosa bisogna pur credere.
Tornando alla mia amica la invito a venire su queste pagine e, essendo dotata di notevole intelletto, magari anche a lasciare qualche contributo. Gliene saremo grati sia io che voi, eventuali frequentatori di cui ora posso sospettare l'esistenza.